VITE ...MADREVITE

 

(Ph: fonte internet)

VITE   …MADREVITE


Il cannulo poggiato

Il turpe gioco

L’insieme delle cose in fondo ai becchi

Preso di sprovvista e scuoti sordo

Che tutto nell’insieme è musicale

Sommando i rintroneggi

Afferro l’asta lucida aquilifera

Come di can d’alsazia inorgoglito

Che attraversando stanze mi guaisci

Di pelo maculato in fondo agli usci

…ti afferro, ti ridico

ti controllo l’occidentalità sospetta

quasi fossi stato più straniero

…ti afferro, ti ridico

di sbieco ravveduto

di vinaccia sporco umetto mentre schiatto

mentre scappa il dritto colpo

affretto ora l’approccio

…e l’interno della vite mi possiede

l’intaglio mi riavvolge e custodisce

e mi rincula il gesto

lo ritarda…

riaccavallando il polso intorno

rallegrandomi ora che ti colgo

meno irrigidita intorno ai solchi

sollevato dal rilascio

come di gentildonna che scavalla cosce

concedendo sviste

tu concedi il gambo

riprestato lesto all’aria roteando

altezzoso di sollievo ed alterigia

visto che la scalanatura ora si presta

ora compagna

di ricalcoso soggiogarsi e sculacciio

nello sfiancarsi metallifero

la superficie ora stacca

il gambo quasi oscilla

pare non sicuro

zincando ubriacature incontro all’aria

di colpo meno certo

di colpo accanto cadi

come bimbo che si accascia

senza madre a consolare

vite …madrevite

cacciando oneste cacciaviti

ci sentimmo più tranquilli

…e riparammo sollevati


Commenti

Post popolari in questo blog

PALESTINA: MODALITA' DI ABUSO

PERCEPTUAL BORDER

ANATOMIA DI UN CALLIGRAFO