L'EPIDERMICA ENTROPIA
(Ph: fonte internet) |
L’EPIDERMICA ENTROPIA
E nella ricerca di segni nascosti
Stanno minuscole atrofie appese
Tornando a galla dai miei bordi
Dove il taciturno essere arancio
Tuttora bagnato nelle precedenze
Cartina tornasole fece del sognare
E lo zampillo di una pallida alba
Che rimboccava coperte e guance
intercalava un ghiottoneggio virginale
castrato in democrazie dal fiato marino
incastrate alla pelle raggrinzita da scelte
in seconda mano parcheggiate soffici
sull’ennesima tangenziale spellata
e l’ennesima cortina di fumo di bimbo
mostrò lo svincolo per l’aborto che sono
nel poco impegno messo nel seppellirmi
recandomi in festini esacerbanti regine
dove mostrai alla pelle il lato peggiore
e perdonai alle mie nature ossigenate
l’ossimoro erettile cavità spiralante…
E nella ricerca di segni nascosti
Vi tornai in un giorno di ottobre infine
Ed il taciturno essere arancio finse presenza
Alla quinta lezione del profeta supplente
All’ennesima crudeltà del cane chirurgo
La pelle ribelle slegò le sopracciglia
Che conclamarono l’eco di interiora
dove vomito e rabbia risalirono puntuali
Sul medesimo binario dismesso malgrado
Sedettero affiancando la verità uterina
dove pelli ribelli patteggiarono alleanze
dove marciapiedi detronizzarono gli altari
tornando esausto ai gessi di cui son capace
sbrindellando il puzzle nemmeno speziato
discesi nelle cantine non indicate da cartine
E buffa comparve la sua voglia d’inseminare
Da mio padre liberata in motel di provincia
Con mia madre calda puttana accogliente
Nell’infimo succo scolacchiato e cosciente
Restai, seguendo goccia di cui non mi capacito
Che su guancia sgualdrina potei chiamar lacrima…
Commenti
Posta un commento