VITRUVIO: ULTIMO ATTO

 

Foto da performance VITRUVIO [dettaglio alto]
(Lecce, PrimoPiano LivinGallery - ph D. Manco)

CONCEPT

È il manifesto della deriva tecno(il)logica a cui l’essere umano abbandona il suo umano timonarsi originario.

È la conclamazione del sopraggiunto punto di non ritorno nel bilanciamento tra l’essere ed i suoi grigi ammennicoli.

È la denunzia senza mezzi termini di un bisogno di pura verità carnale, a discapito di schede madri, RAM, e deliri di pixel.

È un urlo consapevole all’immolazione come atto irrinunciabile per il risveglio di una coscienza finalmente denudata da finzioni.

È un Vitruvio rivoltato e scarnificato dalla sacralità di un puro senso leonardesco che poneva per la prima volta l’uomo al centro di un universo roteante, non soltanto intorno il suo bisogno di deificare, per sentirsene parte.

È il peccato ultimo, peggiore, alle soglie di un orizzonte torvo, carico di nubi stavolta visibilissime.

È l’ultimo messaggio in un diario di bordo alle soglie della perdita di un ultima identità, stando al largo da rotte sicure.

VITRUVIO: ULTIMO ATTO è l’annuncio della tempesta finale.

Foto da performance VITRUVIO [dettaglio centrale]
(Lecce, PrimoPiano LivinGallery - ph D. Manco)


VITRUVIO-ULTIMO ATTO - di Katia Olivieri

                       “sia l’uomo la misura di tutte le cose”

(Leonardo da Vinci)

Indagare ogni possibile condizione di dubbio. Suscitare ogni possibile condizione di certezza. Interessato da sempre alla sperimentazione di linguaggi visivi, Massimiliano Manieri ha fatto della ibridazione lo spazio privilegiato della sua ricerca, incentrata sulla relazione esistente tra spazio privato e spazio collettivo, mitologie antiche e mitologie contemporanee, svelando come queste ultime influiscano fino in fondo sul nostro inconscio e sulla nostra capacità di interpretare la realtà. Con la costruzione dei suoi paesaggi irreali e spesso claustrofobici, trasporta lo spettatore in un mondo indefinito dove ogni coordinata spazio-temporale viene annullata, tableau vivant in cui offre il proprio corpo come soggetto narrante ed oggetto voyeuristico. 

Foto da performance VITRUVIO
(Lecce, PPL Gallery-ph D.Manco)

In VITRUVIO-ULTIMO ATTO, un’installazione che nasce da una indagine visiva e spaziale ma che assume piena essenzialità linguistica nella performance, anche la “quadratura del cerchio” di vitruviana memoria viene ibridata. Se il quadrato nel disegno dell’homo leonardesco alludeva ad un’ideale di conciliazione fra cielo e terra, simboleggiando un possibile ordine ed equilibrio -seppur in un moto continuo- nel cerchio, forma perfetta della divinità, nell’opera di Massimiliano Manieri la figurazione di una donna nuda ed immobile allude chiaramente all’iconografia mariana, atto finale in cui sembrano impensabili altre forme di equilibrio e di armonia eppure, in quella presenza di pura angoscia esistenziale immersa in una luce onirica, l’apertura di uno spiraglio verso un racconto ancora in divenire.

Foto da performance VITRUVIO [vista post.]
(Lecce, PrimoPiano LivinGallery - ph C. Longo)

COLLABORAZIONI:
con la partecipazione di Carlotta Indraccolo
engineering telaio a cura di Giovanni Iaia


ASSISTENTE DI SCENA:
Simona Schirinzi


LUOGHI ESPOSITIVI:
Atto performativo realizzato nell'ambito di:

-IMAGINARIUM
 a cura di Dores Sacquegna
 Primo Piano LivinGallery, Lecce 01/12/12 

-FUCK NORMALITY FESTIVAL
 In collaborazione con Territori Non Convenzionali
 Discoteca Casablanca, Porto Selvaggio 07/08/13


LOCANDINA PERFORMANCE:
Ph: fonte internet - grafica: Anna Paola Fiore


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