RIGURGITI SOSPETTI IN ACQUA CHETA
Foto da installazione RIGURGITI SOSPETTI IN ACQUA CHETA (Lecce, Castello Carlo V - Ph A. Palma) |
POETICA
“Ossigeno, acqua, umanità,
sul bordo di un respiro non esattamente conclamato,
liquidi embrionali non chiarirono nostre dipendenze,
ma i segni furono lasciati,
e di ogni nostro sempiterno boccheggiare soltanto un pallido eco,
i giochi nell’acqua,
da li a breve,
gli unici indimenticati imprinting alla pupilla ormai opacizzata”.
Foto da installazione RIGURGITI SOSPETTI IN ACQUA CHETA (Lecce, Castello Carlo V - Ph E. De Guz) |
Una piscina sospesa a più di due metri d’altezza, sopra una impalcatura che la solleva all’occhio umano, dentro galleggiano delle polaroid, in quegli scatti i volti di persone nell’atto di soffocare, consunte dal tempo e dai liquidi, soffocano in appena due centimetri d’acqua.
La piscina, stando così in alto è impedita alla vista del passante.
Una scala accanto suggerisce, ma non tanto, una scalata a quella verità.
Al visitatore il compito tenuto taciuto di risalire quelle altezze, con quei gradini che lo pongano dinanzi a quella vista, ed in essa lui si rispecchi, infine.
Starà anche lui soffocando qualcosa di sé?
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