MEMORIE DALLE SUPERFICI (part.I): Obbedienza & C-astrazione

 

Foto da performance
MEMORIE DALLE SUPERFICI (part.I)
(Lecce, PPL Gallery - Ph D. Manco)


POETICA DELLA PERFORMANCE

Io vacillo…

Ma pare si aspettino io consumi soltanto.

I simulacri dettati in origine han mangiato ingordi dal piatto,

“l’oscena evidenza” che poco ci resta,

riempie empietà con squilli vacui di clamore sordo,

alla precisa onda irreale che il senso odora si,

ma pare non scindere più.

Risucchiati come siamo dall’obliterazione illusoria,

tralasciamo i simbolismi in funzione dell’inseguimento del prodotto precotto,

ma simpatizzante il monouso mono-cellula con annesso sorriso saldato.

Foto da performance
MEMORIE DALLE SUPERFICI (part.I)
(Lecce, PPL Gallery - Ph A. Palma)

Quindi solo la “cosciente morte” dell’oggetto consente un innato ritorno alla naturale irrealtà delle cose, 

lacerando per un’istante soltanto la cataratta ormai monocromatica che tutto pare avvolgere.

Solo la morte dell’oggetto consente un arresto,

alla perdita del senso che lo stesso accumula,

ai nostri occhi…

E la restituzione al reale è si breve, ma indimenticabile

E seduzione, consumo, impotenza, torneranno ingovernabili?

Il virtuale assaggia ogni mattino una novella fetta dell’essere,

e non pare al momento ancor sazio.

Quindi il “puro viaggiare” rappresenta l’unico sistema evasivo reale.

L’assenza disquisente discriminante il bene dal male bussa alla porta ogni santo giorno

Se solo un giorno non ci facessimo trovare da costei…


Foto da performance
MEMORIE DALLE SUPERFICI (part.I)
(Lecce, PPL Gallery - Ph D. Manco)

RECENSIONE CRITICA
La performance di Massimiliano Manieri dal titolo ”Memorie delle superfici”, che nella sua lettura più ampia ci ricollega alle parole del filosofo francese Baudrillard nella sua “Illusion de la fin” in relazione alla morte dell’oggetto e al senso di perdita - ne ribalta il concetto, intavolando una pièce dove egli stesso rappresenta l’oggetto e il soggetto del desiderio. Natura e artificio, corpo come cibo e pratica di potere e di selezione, valore d’uso e valore di scambio, biodiversità e cultura di massa.
Su questi concetti si innesta la ricerca del I atto performativo, sulla dicotomia dell’ “Obbedienza & C-Astrazione”, dell’ uomo-simbolo-simulacro, alienato dalla società industriale. Una provocazione colta sul mutamento dalla qualità alla quantità, sulla strumentazione tecnica dei media.
Come nella citata teoria definita “Patafisica”, che il Baudrillaud raccoglie, qui il performer suppone un luogo ove l’essere senziente è impedito nel discernere i colori originali (ed usa una enorme molletta nella quale incastra il cranio, come oggetto/simbolo), si circonda dunque di oggetti monocolore, ed è lui stesso immerso in quella opacità, e si fa responsabile dell’uccisione degli oggetti (tagliandoli & castrandoli), desiderando ottenerne il colore interno, così che nell’uccisione lui ottiene in ultimo l’originale cromatismo, il risveglio della realtà e forse la risposta alle domande ultime.
(Dores Sacquegna)

Foto da performance
MEMORIE DALLE SUPERFICI (part.I)
(Lecce, PPL Gallery - Ph D. Manco)


Foto da performance
MEMORIE DALLE SUPERFICI (part.I)
(Lecce, PPL Gallery - Ph E. De Guz)

ASSISTENTE DI SCENA:
Simona Schirinzi


LUOGHI ESPOSITIVI:
-per mostra 101 ALLEGORIE PER RAPPRESENTARE IL MONDO
 a cura i Dores Sacquegna
 Primo Piano LivinGallery, Lecce – 26/06/10

-per evento STREAMFEST:
 a cura di Gigi Rigliaco
 centro storico di Galatina, 10/08/11

-per serata HUMAN LANDSCAPE
 a cura di Dores Sacquegna
 Esposizione della tela MEMORIE DALLE SUPERFICI
 Primo Piano LivinGallery, Lecce 07/12/13

-per serata BEAUTY IS IN THE EYES OF THE BEHOLDER
 
a cura di Dores Sacquegna
 Esposizione della tela MEMORIE DALLE SUPERFICI 
 Primo Piano LivinGallery, Lecce 03/05/14

-per evento IL VIAGGIO DEL NACHIRO
 a cura di Salvatore Della Villa
 Frantoio Ipogeo Bacile, Spongano 23/12/17


LOCANDINA PERFORMANCE:
Ph: fonte internet - grafica: Anna Paola Fiore


Commenti

Post popolari in questo blog

PALESTINA: MODALITA' DI ABUSO

PERCEPTUAL BORDER

ANATOMIA DI UN CALLIGRAFO